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Il 25 Aprile ricorre il 76° anniversario della Liberazione d’Italia da parte delle forze armate alleate e delle forze partigiane. È un giorno di fondamentale importanza per la storia del nostro Paese diventato, nel tempo, simbolo di resistenza e di libertà.

Il 25 Aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, imponendo la resa ai presidi fascisti e tedeschi, subito prima dell’arrivo delle truppe alleate. Fu il giorno culmine della fase di resistenza nazionale che mise fine a vent’anni di dittatura fascista e cinque anni di guerra.

Il 25 Aprile di quest’anno le parole di resistenza e libertà ritornano ancora attuali, acquisendo nuovamente il loro grande significato. Innanzitutto, ricorre l’obbligo di celebrare quanto avvenne 76 anni indietro, ricordando coloro che si sono sacrificati per combattere il nazifascismo e riconsegnare al nostro Paese un clima sereno di democrazia. E ritornando ad oggi, ci ritroviamo nuovamente a vivere una grande sfida globale, contro un nemico differente da allora, ma che mette anch'esso a repentaglio le nostre vite e la nostra libertà. Gli eroi di oggi sono, al pari di quelli di ieri, tutti coloro che si impegnano a far sì che questa pandemia possa cessare. Chi direttamente, come medici ed infermieri, chi attraverso il suo comportamento responsabile. In questo frangente storico, l’Italia si ritrova unita e solidale, con le sue forze migliori e con coraggio, in un clima di cooperazione internazionale, per riuscire ad uscirne nuovamente vittoriosa.

Pertanto, nelle lezioni in presenza ed a distanza di lunedì, gli studenti sono invitati a riflettere, sui temi della resistenza e della libertà, quali argomenti centrali di una più ampia educazione alla cittadinanza.

Come buon auspicio per il futuro, le lezioni potranno iniziare o terminare con l’ascolto dei brani musicali legati al 25 Aprile, dei quali si raccomandano “Bella ciao” (Canto popolare), “Quel giorno d’Aprile” (Francesco Guccini) e “Ma che bella giornata di sole” (Antonello Venditti).

Buona Festa della Liberazione!      

Il Dirigente Scolastico

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